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L’ADHD è un disturbo che caratterizza non solo l’infanzia, ma continua in più della metà dei casi in adolescenza e in età adulta. Gli adolescenti con ADHD mostrano un desiderio di libertà particolarmente intenso, reagiscono aggressivamente o deprimendosi, hanno difficoltà di riflessione e analisi del pensiero. Essi soffrono per i loro sentimenti estremi e per le reazioni che provocano negli altri, possono sentirsi soli e senza alcun aiuto, come se nessuno fosse veramente in grado di capirli.

In adolescenza l’iperattività tipica dei bambini piccoli spesso diminuisce o si trasforma, prendendo differenti direzioni o evolvendosi in percezioni soggettive di irrequietezza e agitazione. I ragazzi possono sentirsi reclusi quando costretti a stare in classe per tante ore o quando devono stare seduti ad una scrivania a studiare per tanto tempo. Può essere presente logorrea e richieste insistenti, elevati livelli di energia e sensazione di impazzire in assenza di qualcosa da fare.

Alcuni aspetti che migliorano il vissuto dei ragazzi e possono condurre a un’evoluzione positiva delle problematiche presenti sono: la comprensione del problema da parte di insegnanti e genitori e l’accettazione delle caratteristiche del ragazzo; la presenza (in classe e a casa) di poche regole comprese, condivise e non arbitrarie; la valorizzazione dell’accuratezza e non della velocità; il supporto di uno psicologo che aiuti il ragazzo ad elaborare il suo vissuto e a trovare strategie di gestione delle proprie emozioni e comportamenti.